Viaggio in South China

12 giorni grandiosi, trascorsi nella Cina più vera. Momenti di vita e spiritualità, condivisi con un popolo ospitale e di gran cuore, capace di regalare emozioni uniche, cariche di altruismo. Due mete, la prima a Taiwan, una delle isole della Repubblica cinese, la seconda nella “realtà futuristica” di Hong Kong. Diario di un viaggio in oriente, che ha segnato il mio cuore, così come il timbro sul passaporto.

Pensare all’oriente affascina, andarci conferma il fascino del pensiero orientale. Arrivi a Taiwan, una di quelle isole cinesi conosciute prevalentemente per i suoi tifoni e ti catapulti in un nuovo mondo, fatto di cultura e spiritualità uniche e ti fa respirare una nuova aria, quella del futuro appunto. Avere un planning di viaggio, aveva facilitato le suddivisioni temporali in fatto di organizzazione e del resto è stato molto utile.

DSCN0265

Proprio come quelle agende commerciali dei negozietti di strada, per l’esattezza di Dihua street, nella capitale taiwanese, a Taipei, che avevano appuntamenti per manicure ed estetica a qualsiasi ora della notte e che vedevano gente nei quartieri in attesa del loro turno. Se da una parte incombevano vetrine di scarpe, massaggi, souvenirs, dall’altra i ristoratori facevano a gara sulla loro cucina, esibendo boa e pitoni in grandi teche ai piedi del “welcome” e proponendo snack insoliti come le zampette di gallina. Senza mai essere invadente, il negoziante si prestava con molto disponibilità ed entusiasmo, a presentare i suoi prodotti locali e anche ad un rifiuto, non mancava un sorriso di cuore. Gli odori e le voci intorno avevano una musicalità fantastica,… osservare da vicino il loro Shiling night market, ti portava nel loro quotidiano. Una mattina qualunque al mercato rionale, mi ero avvicinata ad una bancarella piena di tazze e tazzine decoratissime e, prima ancora di procedere all’acquisto, la signora proprietaria di quell’officina di set da cucina, mi ha allungato uno sgabello e così ci siamo sedute attorno a uno di quei tavolini a bordo stand: era il momento del thè. Il rito insolito che fino a prima non avevo visto praticare, non solo riguardava versare in più tazzine l’infuso del thè, ma anche alle statuette di ranocchi presenti sul tavolo! La signora era compiaciuta dalla mia espressione chiaramente sorpresa e senza chiederle come mai stesse dandò del thè a statuette in bronzo, abbiamo sorseggiato piacevolmente la bevanda. Per strada, oltre a taxi e bus, e altre poche macchine, stupiva il numero esponenziale di scooter: transitavano in statali simili alle nostre con un ordine quasi maniacale! Per non raccontare del divieto su cibo e bevande in metro: stavo addentando un panino, quando un ragazzo, molto gentilmente, mi ha fatto presente che in metropolitana non era possibile mangiare o anche soltanto bere. Dunque, anche lì si spiegava la pulizia dentro e fuori dal treno sotterraneo. Chi in mascherina per lo smog, chi in prevalenza senza, attraversavano con cura le strade taiwanesi, pulite come se lo fossero appena state.

IMG_20150925_135621

Era inevitabile alzare il capo per ammirare i palazzi dalle centinaia di finestre e indumenti appesi e così a colpo d’occhio, si potevano intravvedere templi in miniatura, con luci led rosse che insieme alle altre, illuminavano le piccole abitazioni. Per le strade, ci chiedevano foto e davano sorrisi perchè eravamo noi occidentali e loro dagli occhi a mandorla. In prevalenza una popolazione buddhista, nei giorni a venire, abbiamo potuto ammirare i loro templi, quali Loghshan temple station, Dalongdong Baoan Temple, Ximending e Tempio di Confucio. In quest’ultimo, una giovane coppia di sposi, ha pronunciato il sì eterno e successivamente alla celebrazione matrimoniale, durante il set fotografico, regnava la tranquillità assoluta e i giovani si prestavano alle foto ricordo, senza emettere alcun suono. Nei templi buddhisti, quello che si poteva osservare oltre alla bellezza tipica orientale e il profumo di incenso, erano le persone che di età diverse, portavano doni in silenzio e preghiere al loro templio, affidando il loro tempo nelle mani del loro credo. L’indomani mattina, il suono della sveglia, ci portava dritti ad uno dei 4 grattacieli più alti al mondo, con i suoi 449mt di altezza, nel cuore di Taipei, la capitale dell’isola, il Taipei 101. La sua forma a bambù del Taipei 101 e il colore del cielo, strabiliavano i turisti e accoglievano le danze del suo popolo, ai piani bassi della torre. A destra della struttura, un centro commerciale lussuoso, dal quale si poteva accedere per poter raggiungere la guglia del 101, grazie a un ascensore che impiegava meno di un minuto (detenendo il primato) per la velocità e sicurezza. Il fiato si accorcia quando dall’alto riesci a vedere, attraverso ai finestroni, tutta la città! Ora Taipei sembra piccolissima, con le sue strade trafficate, campetti sportivi e palazzi. Dopo una buona mezz’ora nel grattacielo cinese, per strada lo rivedi in tutta la sua grandezza e coloratissimo; la gente che cammina per la città è felice e fiera di possedere tale ricchezza. Hong Kong ci aspetta e così il giorno dopo, voliamo da Taipei alla megalopoli cinese.

DSCN0310

Con un servizio treno e metro efficentissimi, ci addentriamo nella grande isola di Hong Kong e a prima vista spuntano enormi grattacieli… era soltanto la periferia dell’isola. All’uscita dalla metro, ma già lì, una fiumana di persone andava da una parte all’altra della strada,… americani, spagnoli, italiani, occidentali e orientali, tutti insieme nella megalopoli per eccellenza, in cui giorno e notte c’è movimento, luci, locali aperti, vita frenetica. Nella Lan Kwai Fong, spiccavano maggiormente i locali della vita notturna, dove i giovani potevano bere un drink in tutta sicurezza e regolarità, grazie anche al servizio della polizia a piedi. Il fulcro delle strade di Hong Kong, aveva il nome di Nathan Road, l’arteria principale con una concentrazione di persone altissima, presente anche al Jade Market, ovvero il mercato notturno della Giada, pietra molto rinomata in oriente. Qui il commerciante metteva in campo una forte strategia di vendita, rompendo gli schemi visti invece a Taipei. Camminarci, voleva dire immergersi nei film futuristici mai visti, in cui etnie e culture diverse si incrociavano da vicino, velocemente. Taxi, bus, attività commerciali non cessavano mai e il formicaio di persone c’era a qualsiasi ora della giornata. Una città complessa, composta dalla penisola Knowlon e da Hong Kong island, ben servita da metro sotto il livello del mare e tramite cui si raggiungeva la famosa Victoria Harbor, in cui nell’Avenue of star, la statua di Bruce Lee, personaggio del secolo, dava spettacolo sullo sfondo della skyline dell’isola. Alle 20 di ogni sera, a prendere vita erano i numerosi grattacieli che dalla passerella delle star, accendevano uno scenario magico per tutta l’isola e le sue flotte marine.

DSCN0293

Uno spettacolo oltreoceano che infiammava la città, senza però dimenticare l’animo spirituale di cui è dotata e nel quale ai margini della città sorgono splendidi templi, capaci di cullare religioni diverse. Ne è un esempio, il 10 Thousand Buddha temple, un percorso immerso nella natura, caratterizzato dalla presenza di diecimila statue di Buddha. Lo stesso percorso, faticoso ma soddisfacente, l’abbiamo intrapreso nell’isola di Lantao… tra le montagne e una visione stupefacente già dalla funivia, in cui spuntava il Tianan Buddha, un colosso di 34mt. A pochi km in bus dal grande Buddha, siamo arrivati al mercato del pesce, al peschereccio a sud di Hong Kong, nel quale addentrandosi per le piccole vie del paesello, le case sono aperte e anche qui si vedono i loro templi, che sbocciano sul fiume, dove vedono in sosta le loro barche. Nel silenzio della palude, nel cuore della Cina, non c’era povertà ma solo le abitazioni dei pescatori che preparavano i mercati. Un bagno di spiritualità, come quella sensazione di umido sulla pelle, che in fondo, accomuna tutti indistintamente. E alla fine cosa rimane di un viaggio simile? Il ricordo di un timido saluto di quei bimbi in motorino aggrappati alla loro mamma, l’umanità e senza pensarci… il futuro di un mondo migliore.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.